L'universo tende segretamente alla vacuità

19 mar 2011

I libri e il formaggio

Da bambina.
Io ero piccola quando passavo quasi clandestina dalla biblioteca e crescevo e assorbivo, come una spugna assorbivo. Mi è capitato tra le mani un libro, era di Geronimo Stilton.
Dall'alto della cultura letteraria di una seienne massimo settenne, decretai che quello fosse stupro letterario.
Sempre che sia ammissibile l'utilizzo di "letterario" e "Geronimo" nella stessa frase.
Era un topo, investigatore, ed ironicamente i suoi libri erano (sono) carta da formaggio.
Tutto ciò per dire.
Credo proprio sia arrivato il momento - quel  momento.
Non è che te ne accorgi mentre succede, è più che un giorno ti svegli e ti guardi allo specchio e dici ok mi sa tanto che ci siamo che poi chi lo sa mai quando è proprio è oppure è solo un inganno.

E' il momento della svolta.
Basta col barocco, basta con lo stile ridondante, basta con la stesura solo in bella copia, basta con lo scrivere e chiudere il foglio protocollo e non sapere nulla di ciò che si è appena scritto.
E' il momento.
Quello in cui si cerca di pulire, pulire forte tipo scrub, potare il proprio stile.
Ci riuscirò?
Uffa, il problema è che io penso in modo ridondante.

Mettere in nota: riorganizzare il pensiero.
Oh, ognuno c'ha le proprie priorità.

Ad esempio scrivere libri al formaggio.

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