L'universo tende segretamente alla vacuità

20 gen 2011

E mi ha detto.

Oggi ho parlato della Scelta Dell'Università a Mr.Dee.
Mi ha detto il solito, che la testa ce l'ho, che insomma a quanto pare sono così intelligente e interessante e...c'è il MA. Ah sì cari miei, c'è sempre. Il MA in questione è la solita irritante questione del mio essere altalenante.
Grazie al pene, una psicologa mi diagnosticò pure il disturbo bipolare anni fa.
E dice che devo rifletterci bene, che le idee si cambiano così come le passioni, e che la filosofia è una malattia e che io ne sono poi malata?
Non lo so. So d'essere malata, non so di cosa. Mi limito a scongiurare in kierkegaardiano che non sia quella malattia.
E che questa mia grande energia la dovrei incanalare in qualcosa che altrimenti diventa autodistruttiva (level up per la sveltezza di giudizio).
E che forse -anzi, ne è sicuro- dovrei sfogarla nella scrittura.
"Scrivi, scrivi, scrivi! Dicono tutti [...] che sei così brava, così talentuosa e fresca nello stile, con delle sinapsi originali anche se non sempre immediate".
Sì, sì, proprio così mi ha detto. Nessuna iperbole.

Cioè.
Se io fossi e così brava e così intelligente e insomma praticamente una personalità geniale e quel che ne consegue... non credi che non passerei questi anni a soffrire come un dannato cane, che sfoga le proprie piccolissime, basse frustrazioni su un blog che non ha l'ombra di un lettore solo per il puro gusto di credersi letta - ego smisurato.
Per il gusto di condividere il dolore.
Per il gusto di sentire il ticchettìo della tastiera al posto dei crampi che vengono a scrivere in cartaceo.
Per il gusto di sentir fondersi lo sfrigolìo delle strisce di zolfo sulle sigarette con la ventola monotona del pc.
Non che me ne sia mai importato qualcosa sai, del dolore.

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